sabato 14 maggio 2011

episodio 17: Vivere è una metafora del cazzo

il palo della luce sfrigolava per la tensione. tutto a ben guardare è metafora. lo stesso albero di natale lo era. si immalinconiva a bordo del campo di calcio. quella mattina il respiro lasciava tracce nell'aria gelida. un'altra metafora. tale e quale alla natura. un mese prima, a novembre del 1980, c'era stato il terremoto. in Campania e in Basilicata. 3000 morti, 10000 feriti. i numeri sono realtà, ma la realtà non interessa. meglio le metafore. continuavo a lanciargli la palla. a sinistra e poi a destra. continuavo come se il gioco fosse prevedibile. Pietro aveva il sinistro di uno zoppo, per cui quando calciava ero costretto a spostarmi lateralmente per riprendere la palla. sembrava non avesse niente da chiedermi. nemmeno di come procedevano le indagini riguardo la morte di suo padre. il lutto è solo un improvviso senso di responsabilità, finito il quale tutto si quieta. smisi di lanciargli la palla. "sei stato tu a mettermi il biglietto sotto la porta?" gli chiesi.

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