sabato 7 maggio 2011

episodio 15: Dio è momentaneamente assente

Abissinia prese posto sull'inginocchiatoio. passò la mano sui buchi fatti dai tarli. ce n'erano decine a rammentare che il legno buono della fede è continuamente aggredito. "sono un povero penitente al tuo cospetto..." mormorò, quindi, raccolse i pugni in preghiera. i riccioli corvini sfiorarono il lattone forato che sostituiva la grata. a Rosignano le chiese sono poco più che stanze. "ho ucciso, torturato e piagato le carni, ma solo in tuo nome. in nome della verità..." le rughe gli si addensarono come una ferita. "l'ho fatto e lo farò ancora. ogni volta che sarà necessario."  nessuno lo assolse, né gli recò conforto, eppure aveva acconsentito a prendere su di sé il peso della croce. restò spirito e carne viva in attesa di un segno, finché una voce alle sue spalle non lo scosse. "figliolo..." Abissinia si alzò, riassettando le vesti. il prete innanzi a lui lo scrutava. "non si preoccupi, padre. ho già fatto." gli disse prima di sparire controluce.

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