sabato 23 aprile 2011

episodio 12: Le parole non servono

iI rudere si chiamava Acque della Salute. ne osservai le logge decrepite alla luce della luna. le sorgenti un tempo guarivano disturbi dello stomaco, del fegato, dell’intestino. persino i postumi della malaria. adesso un cavalcavia gli passava attraverso. Abissinia stava riscaldando l'eroina disciolta nella stagnola. osservai il marocco legato e imbavagliato. Sembrava aver capito che finiva male. mi alzai e gli tolsi il bavaglio. "Vi prego..." supplicò. "Baraldi aveva fatto acquisti da te quella sera?" gli tornai a chiedere. lui finalmente annuì. "da quanto?" "qualche mese..." pensai che era un lusso per un operaio della Solvay. la sostanza, comunque, era chiara: la sera in cui il Baraldi s'inginocchio sulla statale per farsi spremere era strafatto. "Lara la conoscevi?" uscì da sola. era una domanda incongrua dopo tutto quel tempo. non ricordo nemmeno la risposta. Abissinia mi guardò. credé di cogliere nel mio sguardo l'intenzione e senza pensarci iniettò la morte al marocco.

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