sabato 12 marzo 2011

episodio 1: Le grida dei morti sono poca cosa per il mare

 Abissinia non aveva bisogno di niente. né di me, né degli altri. era una pietra. un meteorite che ormai passava i quaranta. possedeva coltello, macchina e follia da invasato. gli avevo detto di non farlo, che non potevo più far finta di niente. falso. certo che potevo e lui lo sapeva. fu così che avvicinò il ragazzino allo strapiombo, gli tolse il bavaglio e lo spinse di sotto. poi toccò al padre. le grida dei morti sono poca cosa per il mare. gettai la sigaretta e rientrai in macchina incazzato. Abissinia si fece quattro segni in croce, quindi, girò i tacchi. prima che aprisse la portiera, pensai che in fondo era destino. un portiere di calcio è abituato a far fronte a tutto. agli attaccanti, ai difensori scarsi, ad un retropassaggio avventato, all'arbitro venduto. un portiere è pronto a metterci sempre la pezza. quando sei abituato così passare il limite tra coraggio e indifferenza diventa un attimo. come spingere uno giù dalla scogliera.

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