sabato 2 aprile 2011

episodio 6: A Livorno dal casino si vede il paradiso

vidi i loro sguardi incrociarsi nella penombra del corridoio. il vecchio spostò lo sguardo su di me. tornò ad interrogare muto il mio amico sbirro che annuì. si infilò, quindi, furtivamente nel boudoir della madama. "ma quello non era...?" "fatti i cazzi tuoi..." mi zittì lo sbirro. difficile che i preti amino la pubblicità, pensai. procedemmo guidati dalle nostre due ragazze. giungemmo nell'alcova del secondo piano, quella col terrazzino da cui si vedeva il vescovado. cominciammo a spogliarci. "sicuro che sia suicidio?" gli chiesi. "come la morte..." ribadì lui, togliendosi un pedalino. "e il motivo...?" "chi se ne frega? sono un poliziotto, mica un giornalista..." le ragazze erano già nude e ridevano serene, mentre io avevo ancora un tarlo. "nessuno indaga più, quindi?" "perché mi fai tutte queste domande? il Baraldi era amico tuo?" mi chiese fissandomi con le mutande alle ginocchia. No, non lo era. Nemmeno suo figlio Pietro.

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